🎗️ In occasione di COP30 gli Stati dovranno presentare i loro piani nazionali per contribuire all'obiettivo di ridurre le emissioni globali, i cosiddetti NDCs (Nationally Determined Contributions).
Non è la prima volta che ciò avviene, infatti gli NDCs vengono rinnovati ogni 5 anni con impegni progressivi, e quindi sempre più ambiziosi.
Ma siamo sicur3 che fin'ora siano stati all'altezza della sfida climatica?
Scoprilo leggendo il post! 👆🏻
Non è la prima volta che ciò avviene, infatti gli NDCs vengono rinnovati ogni 5 anni con impegni progressivi, e quindi sempre più ambiziosi.
Ma siamo sicur3 che fin'ora siano stati all'altezza della sfida climatica?
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🚨 L'URAGANO MELISSA POTREBBE PROVOCARE L'ENNESIMA CATASTROFE CLIMATICA 🚨
🌪️ In queste ore l'uragano Melissa ha colpito con forza i Caraibi, specialmente in Giamaica.
Si tratta dell'ennesimo evento metereologico estremo legato alla crisi climatica, con venti fino a 300 km/h e danni inestimabili a territori già impoveriti.
Potrebbe essere l'uragano più forte del secolo e, nonostante abbia toccato terra con venti più deboli, ora sta nuovamente aumentando la sua distruttività, colpendo infrastrutture e persone.
La frequenza e la potenza di questi eventi è aumentata dalla crisi climatica: pur essendo difficile stabilire una causalità diretta, è certo che il basso tempo di ritorno - ovvero l'aumentata frequenza - di eventi di questo tipo sia causata dai cambiamenti climatici.
A questo si aggiunge il danno, reso maggiore a causa del fatto che colpisce territori già provati da crisi anche ambientali e climatiche. Insomma: anche una questione di giustizia climatica.
In questi giorni il Segretario generale dell'ONU Guterres ha affermato che è ormai impossibile fermare il riscaldamento globale di +1,5°C rispetto alla media preindustriale: significa che le centinaia di miliardi di dollari di danni che ogni anno la crisi climatica prova nel mondo aumenterà, assieme ai morti diretti e indiretti.
📣 Con l'avvicinarsi della COP30, l'incontro internazionale sui cambiamenti climatici, abbiamo il dovere di portare massima attenzione sui territori più colpiti e dobbiamo dare voce a quei popoli che vengono zittiti mentre la crisi avanza.
🌪️ In queste ore l'uragano Melissa ha colpito con forza i Caraibi, specialmente in Giamaica.
Si tratta dell'ennesimo evento metereologico estremo legato alla crisi climatica, con venti fino a 300 km/h e danni inestimabili a territori già impoveriti.
Potrebbe essere l'uragano più forte del secolo e, nonostante abbia toccato terra con venti più deboli, ora sta nuovamente aumentando la sua distruttività, colpendo infrastrutture e persone.
La frequenza e la potenza di questi eventi è aumentata dalla crisi climatica: pur essendo difficile stabilire una causalità diretta, è certo che il basso tempo di ritorno - ovvero l'aumentata frequenza - di eventi di questo tipo sia causata dai cambiamenti climatici.
A questo si aggiunge il danno, reso maggiore a causa del fatto che colpisce territori già provati da crisi anche ambientali e climatiche. Insomma: anche una questione di giustizia climatica.
In questi giorni il Segretario generale dell'ONU Guterres ha affermato che è ormai impossibile fermare il riscaldamento globale di +1,5°C rispetto alla media preindustriale: significa che le centinaia di miliardi di dollari di danni che ogni anno la crisi climatica prova nel mondo aumenterà, assieme ai morti diretti e indiretti.
📣 Con l'avvicinarsi della COP30, l'incontro internazionale sui cambiamenti climatici, abbiamo il dovere di portare massima attenzione sui territori più colpiti e dobbiamo dare voce a quei popoli che vengono zittiti mentre la crisi avanza.
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❓Che fine hanno fatto gli NDC europei?
In vista della COP30 ogni Paese ha il compito di presentare il documento con le azioni e gli obiettivi per la riduzione delle emissioni di gas serra con cui intende contribuire ai target stabiliti globalmente nell'Accordo di Parigi.
L'Unione Europea avrebbe dovuto presentare i propri NDC a febbraio, elencando le politiche e le misure accordate con i Paesi Membri da attuare fino al 2035.
❗️Ma a pochi giorni dalla COP30, di questo documento non vi è traccia, e tra i motivi del ritardo c'è l'ostruzionismo del governo italiano.
Un fatto gravissimo, che oltre a rischiare di compromettere l'efficacia dell'Accordo di Parigi mina alla credibilità dell'Italia e dell'UE a livello internazionale.
Alla COP30 in Brasile, i Paesi dovranno dimostrare di essere disposti ad accelerare, non solo a parlare.
Ma il tempo sta per scadere.
Noi non ci fermiamo. E tu?
👉 Scendi in piazza, fai sentire la tua voce, chiedi azioni concrete.
In vista della COP30 ogni Paese ha il compito di presentare il documento con le azioni e gli obiettivi per la riduzione delle emissioni di gas serra con cui intende contribuire ai target stabiliti globalmente nell'Accordo di Parigi.
L'Unione Europea avrebbe dovuto presentare i propri NDC a febbraio, elencando le politiche e le misure accordate con i Paesi Membri da attuare fino al 2035.
❗️Ma a pochi giorni dalla COP30, di questo documento non vi è traccia, e tra i motivi del ritardo c'è l'ostruzionismo del governo italiano.
Un fatto gravissimo, che oltre a rischiare di compromettere l'efficacia dell'Accordo di Parigi mina alla credibilità dell'Italia e dell'UE a livello internazionale.
Alla COP30 in Brasile, i Paesi dovranno dimostrare di essere disposti ad accelerare, non solo a parlare.
Ma il tempo sta per scadere.
Noi non ci fermiamo. E tu?
👉 Scendi in piazza, fai sentire la tua voce, chiedi azioni concrete.
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