⚠️Ieri, durante il Black Friday, noi di Fridays for future abbiamo denunciato l’orrore che si nasconde dietro agli sconti e ai profitti record che i marchi della fast fashion ci propongono in questa giornata, che ignorano i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e inquinano acqua e aria.
🏭Infatti, questo settore ha conquistato anche un altro record oltre ai profitti, perché è responsabili del 10% delle emissioni di CO2 mondiali, e consuma 93 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno, in più è causa del 20% delle acque inquinate.
👚H&M è la quinta industria di fast fashion per fatturato, per questo eravamo là davanti, ad interrompere lo shopping. In più in questo periodo è una delle protagoniste quando si parla di sfruttamento di lavoratori e lavoratrici.
💥Non a caso è da poco scoppiata una protesta in Bangladesh tra gli impiegati delle aziende che riforniscono H&M, per chiedere un aumento dei salari, che ad oggi è di circa €70 al mese. 10 anni fa, il crollo del Rana Plaza in Bangladesh ha ucciso 1100 lavoratori e lavoratrici del tessile.
🚫Inoltre, come ha denunciato anche il movimento “Non una di meno”, la fast fashion è responsabile di inasprire gli stereotipi di genere, e promuove standard di bellezza tossica con i propri modelli e modelle.
🔥Noi a questo non ci stiamo! Quindi, invitiamo cittadini e cittadine a riflettere, e a boicottare insieme a noi il sistema produttivo che sta portando l’umanità verso un cambiamento climatico che minaccia di diventare irreversibile. Noi non possiamo restare a guardare mentre grandi aziende fanno profitto sulle spalle dei più deboli, distruggendo il nostro futuro.
Insieme possiamo agire per cambiare le cose, tuttɜ insieme possiamo fare la differenza.
Post in collaborazione con @fridaysforfuture_torino
🏭Infatti, questo settore ha conquistato anche un altro record oltre ai profitti, perché è responsabili del 10% delle emissioni di CO2 mondiali, e consuma 93 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno, in più è causa del 20% delle acque inquinate.
👚H&M è la quinta industria di fast fashion per fatturato, per questo eravamo là davanti, ad interrompere lo shopping. In più in questo periodo è una delle protagoniste quando si parla di sfruttamento di lavoratori e lavoratrici.
💥Non a caso è da poco scoppiata una protesta in Bangladesh tra gli impiegati delle aziende che riforniscono H&M, per chiedere un aumento dei salari, che ad oggi è di circa €70 al mese. 10 anni fa, il crollo del Rana Plaza in Bangladesh ha ucciso 1100 lavoratori e lavoratrici del tessile.
🚫Inoltre, come ha denunciato anche il movimento “Non una di meno”, la fast fashion è responsabile di inasprire gli stereotipi di genere, e promuove standard di bellezza tossica con i propri modelli e modelle.
🔥Noi a questo non ci stiamo! Quindi, invitiamo cittadini e cittadine a riflettere, e a boicottare insieme a noi il sistema produttivo che sta portando l’umanità verso un cambiamento climatico che minaccia di diventare irreversibile. Noi non possiamo restare a guardare mentre grandi aziende fanno profitto sulle spalle dei più deboli, distruggendo il nostro futuro.
Insieme possiamo agire per cambiare le cose, tuttɜ insieme possiamo fare la differenza.
Post in collaborazione con @fridaysforfuture_torino
La Conferenza delle Parti sul clima quest’anno si svolgerà dal 30 novembre al 12 dicembre a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.
Aiutaci a portare una delegazione di 20 attivistɜ di FFF MAPA alla prossima COP!
Fridays for Future MAPA (Most Affected People and Areas) è un collettivo internazionale composto da attivist3 per la giustizia climatica provenienti da circa 60 paesi molti colpiti dalla crisi climatica (America Latina, Asia, Africa e Oceania), nonché da BIPOC (black, indigenous and people of colour) di tutto il mondo.
Rappresentano le persone e le comunità che risentono maggiormente degli effetti dalla crisi climatica (di cui sono in minima parte responsabili) ma storicamente ignorate dalle narrative eurocentriche e coloniali.
È essenziale che la loro voce venga ascoltata negli spazi negoziali della COP, ma i costi da sostenere per partecipare sono accessibili soltanto a poche persone.
📣Fridays For Future sta raccogliendo i fondi: servono ancora 10.000 euro per completare la nostra delegazione!
💚 Puoi donare a questi link: http://fffutu.re/cop28
Aiutaci a portare una delegazione di 20 attivistɜ di FFF MAPA alla prossima COP!
Fridays for Future MAPA (Most Affected People and Areas) è un collettivo internazionale composto da attivist3 per la giustizia climatica provenienti da circa 60 paesi molti colpiti dalla crisi climatica (America Latina, Asia, Africa e Oceania), nonché da BIPOC (black, indigenous and people of colour) di tutto il mondo.
Rappresentano le persone e le comunità che risentono maggiormente degli effetti dalla crisi climatica (di cui sono in minima parte responsabili) ma storicamente ignorate dalle narrative eurocentriche e coloniali.
È essenziale che la loro voce venga ascoltata negli spazi negoziali della COP, ma i costi da sostenere per partecipare sono accessibili soltanto a poche persone.
📣Fridays For Future sta raccogliendo i fondi: servono ancora 10.000 euro per completare la nostra delegazione!
💚 Puoi donare a questi link: http://fffutu.re/cop28
Chuffed
FFF at COP28
Fridays for Future MAPA (Most Affected People and Areas) is an international collective made up of climate justice activists from around 60 countries in the Global South (Latin America, Asia, Africa, and Oceania) as well as some Black, Indigenous and People…
OCCUPATO IL TETTO DELL’OVAL
🪐 Questa mattina, cinque attiviste di Extinction Rebellion e Fridays For Future Italia hanno occupato il tetto dell'Oval di Torino.
Imbragate e in sicurezza si sono appese a decine di metri da terra. Sotto di loro, una delle più grandi fiere mondiali del settore aerospaziale e della difesa.
"Ci troviamo in un momento storico in cui le alluvioni, le tempeste, le ondate di calore provocano sempre più vittime. Anche qui, in Italia, in Piemonte” riporta Mang. “Non è più accettabile che banche e governi continuino a investire denaro nella direzione opposta, in guerre distruttive e in progetti di colonizzazione di altri ambienti terresti"
È il momento di urlarlo, tutte insieme. Nelle scuole, nelle università, nelle piazze di ogni città. Se necessario, anche sul tetto degli edifici.
Rompiamo il silenzio. Ribelliamoci per la vita.
🪐 Questa mattina, cinque attiviste di Extinction Rebellion e Fridays For Future Italia hanno occupato il tetto dell'Oval di Torino.
Imbragate e in sicurezza si sono appese a decine di metri da terra. Sotto di loro, una delle più grandi fiere mondiali del settore aerospaziale e della difesa.
"Ci troviamo in un momento storico in cui le alluvioni, le tempeste, le ondate di calore provocano sempre più vittime. Anche qui, in Italia, in Piemonte” riporta Mang. “Non è più accettabile che banche e governi continuino a investire denaro nella direzione opposta, in guerre distruttive e in progetti di colonizzazione di altri ambienti terresti"
È il momento di urlarlo, tutte insieme. Nelle scuole, nelle università, nelle piazze di ogni città. Se necessario, anche sul tetto degli edifici.
Rompiamo il silenzio. Ribelliamoci per la vita.
FUORI ENI E LEONARDO DALLE UNIVERSITÀ!
💥 A NAPOLI OCCUPATA L'AULA LEOPOLDO MASSIMILLA!
Oggi a Napoli era previsto un incontro all'Università Federico II.
Un incontro di presentazione di ENI, che si presentava come capofila della decarbonizzazione.
Farebbe ridere, se non facesse piangere: una delle "7 sorelle" - così vengono chiamate le 7 multinazionale del fossile più ricche ed al tempo stesso più inquinanti al mondo - non può di certo presentarsi come sostenibile agli occhi delle comunità studentesche!
La pensano così anche a Napoli, dove attivist3 di Fridays Forfuture Mapoli e Lea Climax insieme alla Rete Studentesca Palestina Napoli oggi hanno bloccato l'aula dove il convegno targato cane a sei zampe si sarebbe dovuto tenere, organizzando una contro-conferenza per riappropriarsi dei saperi ancora troppo "inquinati" dai combustibili fossili.
📣 Non è la prima volta che accade: più volte la Federico II ha deciso di intrattenere alla luce del sole non soltanto rapporti con le aziende inquinanti, di cui ENI è l'eccellente rappresentante, ma anche con la Leonardo che con le sue armi in questo momento contribuisce al massacro di civili in territorio palestinese ad opera dell'esercito israeliano.
Sembra quasi di giocare ad "unisci i puntini": quello stesso Roberto Cingolani - o CingolENI? - che non mosse un dito da ministro della transizione ecologica verso le nostre istanze di contrasto alla crisi climatica è oggi amministratore delegato di Leonardo Spa.
Da qui ci poniamo una domanda: Il futuro della decarbonizzazione e della transizione ecologica è oggi nelle mani di bugiardi e finanziatori di armi? Ai posteri l'ardua sentenza.
🔥 Intanto, ci uniamo al grido dell3 attivist3 di Napoli: Palestina libera, fuori ENI e Leonardo dalle nostre università!
💥 A NAPOLI OCCUPATA L'AULA LEOPOLDO MASSIMILLA!
Oggi a Napoli era previsto un incontro all'Università Federico II.
Un incontro di presentazione di ENI, che si presentava come capofila della decarbonizzazione.
Farebbe ridere, se non facesse piangere: una delle "7 sorelle" - così vengono chiamate le 7 multinazionale del fossile più ricche ed al tempo stesso più inquinanti al mondo - non può di certo presentarsi come sostenibile agli occhi delle comunità studentesche!
La pensano così anche a Napoli, dove attivist3 di Fridays Forfuture Mapoli e Lea Climax insieme alla Rete Studentesca Palestina Napoli oggi hanno bloccato l'aula dove il convegno targato cane a sei zampe si sarebbe dovuto tenere, organizzando una contro-conferenza per riappropriarsi dei saperi ancora troppo "inquinati" dai combustibili fossili.
📣 Non è la prima volta che accade: più volte la Federico II ha deciso di intrattenere alla luce del sole non soltanto rapporti con le aziende inquinanti, di cui ENI è l'eccellente rappresentante, ma anche con la Leonardo che con le sue armi in questo momento contribuisce al massacro di civili in territorio palestinese ad opera dell'esercito israeliano.
Sembra quasi di giocare ad "unisci i puntini": quello stesso Roberto Cingolani - o CingolENI? - che non mosse un dito da ministro della transizione ecologica verso le nostre istanze di contrasto alla crisi climatica è oggi amministratore delegato di Leonardo Spa.
Da qui ci poniamo una domanda: Il futuro della decarbonizzazione e della transizione ecologica è oggi nelle mani di bugiardi e finanziatori di armi? Ai posteri l'ardua sentenza.
🔥 Intanto, ci uniamo al grido dell3 attivist3 di Napoli: Palestina libera, fuori ENI e Leonardo dalle nostre università!
Media is too big
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Ieri, sette persone hanno occupato il tetto dell’edificio in cui si stava tenendo la più grande convention internazionale su aerospazio e difesa, per appendere uno striscione e alcune bandiere della pace.
Nove persone sono state portate in questura, denunciate e quattro di loro espulse da Torino da 1 a 2 anni.
Essere denunciate per violenza privata per aver contestato gli investimenti di banche e governi in armi e combustibili fossili, fa quasi sorridere.
Essere espulsi da ogni città in cui non si è residenti perché considerati “soggetti pericolosi” è un gravissimo attacco ai principi costituzionali su cui si basa la nostra democrazia.
Nel frattempo, dal tetto dell’Oval, ci arriva un grido di amore e rabbia.
- @xrtorino @fridaysforfuture_torino @xritalia @fridaysforfutureitalia
Aiutaci a sostenere le spese legali, se puoi.
👉 Clicca sul link SOSTIENICI
Nove persone sono state portate in questura, denunciate e quattro di loro espulse da Torino da 1 a 2 anni.
Essere denunciate per violenza privata per aver contestato gli investimenti di banche e governi in armi e combustibili fossili, fa quasi sorridere.
Essere espulsi da ogni città in cui non si è residenti perché considerati “soggetti pericolosi” è un gravissimo attacco ai principi costituzionali su cui si basa la nostra democrazia.
Nel frattempo, dal tetto dell’Oval, ci arriva un grido di amore e rabbia.
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